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Sospesa la sentenza da oltre 1 milione di euro che rischiava di mettere in ginocchio le casse del Comune di Grazzanise. Soddisfatto il sindaco Gravante.

16-11-2018 18:10 - Diritto
Grazzanise – (Cristiano Mattei). La Corte di Appello di Napoli, IX sezione , presieduta dal Presidente Dr. Eugenio Forgillo e con consigliere relatore la Dott.ssa Antonietta Golia il 16/11/2018 ha emesso l’ordinanza relativa alla richiesta di sospensione dell’esecutività della sentenza del Tribunale di Napoli n. 8906/2017 , pubblicata il 01/09/2017.
Nella sentenza di primo grado il Tribunale di Napoli , di cui l’ente mazzonaro aveva contestato la competenza territoriale , aveva condannato il Comune di Grazzanise a pagare la consistente somma di euro 1.124.780,90 in favore della società Acqua Campania s.p.a. , già Eniacque società , il cui capitale è interamente detenuto dalla Regione Campania.
La vicenda riguardava la pretesa da parte della società di proprietà della Regione , ma in passato gestita da Eniacque prima che la Regione acquisisse l’intero capitale , di ottenere dal Comune di Grazzanise il canone di depurazione per le acque reflue.
La vicenda si era trascinata per molti anni nel Tribunale Napoletano sino a quando nel settembre 2017 vi era stato il primo epilogo fortemente negativo per l’ente di Piazza Montevergine.
Con somma sorpresa , per gli amministratori in carica , l’ente infatti veniva condannato al pagamento di oltre un milione di euro. Una cifra capace di determinare lo stato di insolvenza dell’ente ed il successivo dissesto qualora la sentenza di primo grado fosse passata in giudicato.
Si rendeva necessario interporre appello ed il Comune di Grazzanise retto dal sindaco dr. Vito Gravante, con delibera di giunta comunale n. 41 del 26/02/2018, decideva di proporre appello avvalendosi ai sensi dell’art. 6 del regolamento comunale sul conferimento degli incarichi della prestazione professionale dell’avvocato Salvatore Piccolo , del foro di S.Maria C.V. ,iscritto anche nell’albo degli avvocati dell’ente.
Proposto appello il Comune chiedeva anche la sospensione dell’efficacia esecutiva e/o dell’esecuzione della sentenza di primo grado sottolineando sotto il profilo del fumus boni iuris , l’infondatezza della pretesa di Acqua Campania e censurando la sentenza impugnata sotto diversi profili di diritto , mentre sotto il profilo del periculum in mora si lamentava come il solo appostamento in bilancio del debito dovuto per effetto della sentenza di primo grado era idoneo a creare una grave situazione di incertezza finanziaria per l’ente dovuta all’enorme consistenza della somma oggetto della condanna.
La Corte di Appello ha posto fine agli incubi , almeno per il momento , degli amministratori e dei funzionari dei servizi finanziari sospendendo l’efficacia esecutiva della sentenza precisando, nell’ordinanza , che ai sensi dell’art. 283 I comma c.p.c. l’efficacia esecutiva della sentenza appellata può essere disposto dal Giudice d’appello , su istanza di parte proposta con l’impugnazione , quando sussistono gravi e fondati motivi e che l’espressione – gravi e fondati motivi – sottolinea l’esigenza del simultaneo scrutinio del fumus boni juris e del periculum in mora riconoscendo come , nel caso in esame , apparivano sussistere entrambi i requisiti per accordare il provvedimento richiesto.
Sentito sulla vicenda il sindaco di Grazzanise dr. Vito Gravante ha dichiarato di essere soddisfatto del provvedimento ottenuto che ha evitato un disastro finanziario per l'ente e di aver sempre nutrito profonda fiducia nell'operato della magistratura, sia in sede civile, che in sede penale ed amministrativa. Il primo cittadino ha anche sottolineato come , sino ad oggi, tutte le volte in cui l'ente è stato costretto ad adire la Giustizia ha sempre ottenuto piena soddisfazione e questo rende ancora di più gratificante l'operato degli amministratori. – Riproduzione riservata.


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