Indennità di carica, costi e benefici delle promesse elettorali.

30-09-2016 21:16 -

Come sanno bene i nostri concittadini le ultime elezioni comunali a Sparanise sono state decise per pochi voti, secondo alcuni attenti analisti in pratica grazie alla notevole differenza avutasi in un solo seggio, analisi che renderemo nota in una prossimo approfondimento. Oggi invece , come promesso alla nostra consueta dozzina di lettori, ci vogliamo occupare dell´indennità di carica.
In una competizione elettorale decisa per pochi voti, determinante è stata la campagna elettorale che per la lista vincente è partita un anno prima. Strategia elettorale studiata a tavolino con uso massiccio di manifesti 3 X 6 prenotati sino a tutto il mese di giugno e pagati non da una persona fisica , ma da una società. In questo contesto destò scalpore l´ultima roboante promessa elettorale del candidato sindaco, poi effettivamente divenuto sindaco. Una promessa elettorale pronunciata nell´ultimo comizio elettorale , quando la piazza era piena di persone come accade per tradizione in piazza Giovanni XXIII.
 Dal palco venne annunciato , dell´annuncio esiste il video, la rinuncia all´indennità di funzione e la completa gratuità dell´impegno politico, almeno per il candidato sindaco, che sventolava il modulo di rinuncia che annunziava di avere già pronto. Pur avendo allestito in piazza un grande schermo i molti cittadini presenti si stupirono del fatto che il modulo di rinuncia sventolato dal candidato sindaco non fosse stato scansionato e mostrato sul grande schermo. Dopo oltre 100 giorni dall´insediamento arriva la delibera, anche in questo caso annunziata "cum magno gaudio" dalla propaganda della maggioranza. Con sorpresa leggendo la delibera di giunta municipale non vi è traccia del modulo sventolato dal primo cittadino in quell´ultimo e decisivo comizio. Anzi la giunta delibera che il sindaco non rinuncia all´indennità, ma fa solo uno sconto al Comune del 30 %, in pratica incasserà per l´indennità di carica circa 2.500,00 euro lordi. I due assessori eletti in posizione tale da ottenere naturaliter l´incarico assessoriale incasseranno integralmente l´indennità di carica, mentre gli altri due assessori designati fiduciariamente dal sindaco, vuoi per accordi pre-elettorali vuoi per indicazione post elettorale e non eletti consiglieri comunali o eletti ma in ultima posizione, non incasseranno l´indennità di carica. Insomma una cosa difficile da spiegare. Non è una rinuncia integrale, non è neppure parziale. Non è chiaro se si sia trattato di una linea imposta dal primo cittadino, autore della promessa elettorale o se al contrario siano stati gli altri ad imporre al sindaco il rispetto della promessa elettorale e questi abbia deciso , con provvedimento di quelli che si partoriscono solo nel bel paese e che vengono definiti all´italiana, di togliersi solo un 30% del compenso legato alla carica di sindaco.
Si badi bene l´indennità di carica è una previsione stabilita dal legislatore ed ha una funzione tutt´altro che sbagliata. Retribuire una carica di responsabilità che comporta anche l´avere a che fare con appalti, servizi ed incarichi di rilevante valore economico, serve ad invogliare la società civile a partecipare alla vita politica ed a ricoprire la carica indennizzata con impegno sapendo che il tempo sottratto ad una professione o ad un impiego è comunque retribuito.
Amministrare una cittadina come Sparanise comporta impegno quotidiano e sottrarre tempo , oltre alle risorse necessarie per essere presenti alle riunioni di giunta o di consiglio comunale, comporta una riduzione del reddito dell´amministratore comunale che dedicandosi alla propria professione piuttosto che al proprio impiego potrebbe guadagnare di più o comunque proseguire nella carriera impiegatizia con risultati migliori e quantificabili economicamente.
Discorso a parte per chi non ha nella vita professionale o lavorativa grosso successo ed allora dalla politica trae vantaggio per ottenere direttamente o indirettamente benefici per se stesso o per la propria famiglia.
In quel caso non è certamente l´indennità di carica di circa 800 euro a fare la differenza.
Infine come non ricordare l´esistenza di un vecchio adagio popolare, sicuramente valido anche per il nostro caso, della massaia che ricorda sempre quando deve spendere soldi per comprare abiti che "poco spendi e poco appendi" vale a dire se si vuole la qualità questa ha un prezzo.
Una buona amministrazione comunale fa conseguire ai cittadini dei vantaggi anche in termini economici, basta pensare alle tasse locali oppure fa aumentare la qualità della vita con conseguente benessere apprezzabile anche in termini economici per i residenti si pensi al valore dei beni immobili o di una attività commerciale esistente sul territorio.
Per questo retribuire un buon amministratore è una cosa anche positiva soprattutto quando l´amministrazione funziona ed i vantaggi sono percepibili. La nostra personale opinione conseguentemente è che sia oltremodo demagogico portare come argomento della campagna elettorale la gratuità dell´impegno di amministratore, perché poi bisognerebbe spiegare come compensare i mancati introiti economici derivanti dall´impegno politico gravoso come può essere amministrare una paese come Sparanise.
Nel caso in commento la questione è diversa. Nessuno, neppure il più insolente dei cittadini, avrebbe mai chiesto al sindaco di rinunciare all´indennità pari a circa 3.000 euro lordi. Anzi soprattutto in caso di buona amministrazione la maggioranza, al netto di qualche solito critico, avrebbe affermato trattarsi di soldi spesi bene. Il fatto è che è stato il sindaco stesso, quando era candidato, ad annunciare la rinuncia all´indennità dal palco elettorale proprio l´ultimo giorno, sventolando il modulo di rinuncia già pronto. Un altro fatto è stato che le elezioni sono state decise per poche decine di voti e può essere che qualche indeciso si sia convinto a votare per la lista poi vincente magari apprezzando , in buona fede, la gratuità dell´impegno elettorale.
I due fatti sommati non meritano ulteriore commento. Ciascuno può farsi un idea propria magari ascoltando l´ultimo comizio elettorale del candidato sindaco quando ancora non era sindaco e sventolava il modulo di rinuncia e leggere la delibera di giunta comunale redatta quando quel candidato è diventato sindaco, grazie a pochi voti di scarto, niente più modulo compilato allegato di rinuncia , niente gratuità dell´impegno. Solo una rinuncia pari al 30 per cento.
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