La mignottocrazia e le spernacchiate di Bossi.

09-09-2010 -

´´Fini non si dimette? Prrr...´´. Non è una frase pronunciata da qualche buontempone, ma quanto dichiarato alla stampa dal leader della Lega Umberto Bossi, stando al resoconto dell´ANSA. Proprio così,il leader del carroccio replica con una pernacchia ai cronisti che gli chiedono delle parole del Presidente della Camera Gianfranco Fini che ha detto che non lascera´ la poltrona di Montecitorio fino a fine legislatura. Rivolto ai cronisti Bossi ha proprio emesso una pernacchia. Senza voler ricordare che la citazione della pernacchia è del grande Totò, che certamente è napoletano e in politica pare avesse simpatie monarchiche, la vicenda oltre ad una forte risata lascia riflettere. Per carità Bossi è pure simpatico, ma commentare le vicende politiche nostrane con una pernacchia fragorosa ci mancava davvero. Non è politicamente corretto, e ci assumiamo il rischio, ricordare che il leader della Lega non versa certamente in una situazione psicofisica ottimale da quando venne colpito, anni fa, da un ictus, ma crediamo a chi dice che Bossi sia guarito senza alcuna conseguenza di carattere cerebrale. Aggiungiamo anche che domani mattina il leader della Lega ha annunciato che si recherà sul Monviso per il tradizionale rito dell´ampolla ovvero della raccolta dell´acqua del fiume Pò dalla sorgente.
Leggendo le due notizie quella della pernacchia e quella dell´ampolla ci è venuto uno strano pensiero. Vuoi vedere che il grande Bossi, prepari qualche altra marachella come ha fatto con la pernacchia? Siamo sicuri che l´acqua dell´ampolla che domani Bossi prenderà dal fiume Po´ sia davvero liquido purissimo e se per scherzo il senatur invece orinasse nell´ampolla? Si sa ormai al Bossi è concesso di tutto può spernacchiare come vuole ed utilizzare vocaboli antichi e nuovi senza guardare allo stile.
Sul punto dobbiamo ammettere siamo troppo invidiosi, tante volte avremmo voluto fare la classica pernacchia in faccia a qualche trombone che ci ammorbava con discorsi spesso pesanti ed inutili, ma ci siamo limitati solo ad una pernacchia mentale, magari tacendo in silenzio.
Qualcuno, anche di recente, ha detto che ormai anche al Sud per cercare di risolvere i problemi bisogna affidarsi alla Lega Nord ed in effetti per quanto riguarda la lotta alle mafie bisogna ammettere che i risultati dell´azione del ministro leghista Maroni sono positivi.
Speriamo, tuttavia, che la Lega Nord mantenga le promesse e continui a facci divertire, oserei dire sognare. Siamo ansiosi di vedere che altro si inventerà Bossi. Ricordiamo per il passato il motto iniziale della lega :"La lega c´è la duro". Oppure all´epoca del primo ribaltone leghista quando Bossi rivolto ad un cronista disse :" Berlusconi chi? ...Berluscazz!".
Senza dimenticare che l´accoppiata del celodurismo con il Berluscaz ha prodotto anche in tempi recenti una nuova linea politica, il mignottismo, come definito da un giornalista parlamentare eletto su nomina Berlusconiana ( Paolo Guzzanti n.d.a.). Tale mignottismo è stato recentemente affermato da una parlamentare finiana (seguace dello spernacchiato Gianfranco Fini) che ha candidamente affermato in una intervista che per essere candidate alcune parlamentari si sono prostituite. Anche questo poteva essere ipotizzato da qualcuno, ma mai si poteva immaginare che l´evoluzione della politica moderna portasse direttamente nell´alcova. Ai tempi passati la presenza femminile nella politica era ingiustamente minore rispetto a quella di oggi e nessuno poteva pensare che una Nilde Iotti o una Tina Anselmi avessero offerto prestazioni sessuali ai leader di partito per essere candidate. Anche perché non bastava essere candidate, ma occorreva riportare le preferenze per essere elette ed il discorso si complicava, anche se di poco in termini lessicali perché si diceva dei non eletti ( ed anche delle donne non elette) che erano stati trombati, termine certamente allusivo.
Bisogna rassegnarsi le cose adesso stanno così e tra una pernacchia ed uno sberleffo, nella politica della mignottocrazia, senza offendere le donne per carità, le questioni sessuali che riguardano i nostri politici spesso sono trasversali. Ricordate il caso Marrazzo? Nonostante il noto politico avesse una bella moglie, anchorman di tg, venne scoperto avere frequentazioni non omosessuali, ma di transessuali, una sorta di terzo genus. Molti poi tra i parlamentari hanno affermato di aver gusti omosessuali, sia lesbo che gay, e tale aspetto non mena scandalo, anzi tempo addietro quel clericale di Rocco Buttiglione dovette dimettersi dalla carica di commissario europeo per aver rivelato un complotto delle lobby omosessuali politiche. Sbagliava Buttiglione e sbaglia anche l´On.le Angela Napoli quando parla di prostituzione femminile per arrivare al parlamento, tanto che ha immediatamente offerto le proprie scuse alle imbufalite colleghe, anche in seguito al duro monito lanciato proprio dal Presidente della Camera, non a tutela dell´antica professione sempre fiorente anche nelle peggiori crisi economiche, ma a difesa delle parlamentari che si sono sentite offese dal richiamo della loro collega. In fondo basta chiedere al Bossi un illuminante parere sul nuovo che avanza, chissà che non si metta a scoreggiare...