Presentate le liste, parte la campagna elettorale. Pochi i candidati casertani con reali possibilità di elezione.

23-08-2022 17:48 -

Sono state ufficializzate le liste e le candidature per le ormai imminenti elezioni del 25 settembre. Nella scorsa legislatura, sull’onda emotiva del risparmio dei costi della politica propagandata con evidente populismo, il numero dei parlamentari è stato drasticamente ridotto a 400 deputati e 200 senatori, a fronte dell’indicazione originaria prevista dal legislatore costituente di 630 e 315. Superfluo aggiungere che l’ultima legislatura passerà alla storia come quella degli scappati di casa ovvero un numero eccessivo di parlamentari alla prima esperienza entrati grazie alla propaganda antisistema. Dovevano entrare in parlamento, così diceva il loro ideologo, per aprire il palazzo come una scatoletta di tonno. Invece è successo che proprio questi improvvisati legislatori hanno approvato una riforma che riducendo i parlamentari ha azzerato la loro presenza nel prossimo parlamento. Non è comunque il caso di rallegrarsi perché la riduzione eccessiva del numero dei parlamentari unita alla legge elettorale che è rimasta identica impedisce una autentica espressione democratica. La riduzione dei parlamentari piuttosto che un risparmio effettivo dei costi comporta una rappresentazione in senso oligarchico delle istituzioni. Una quota di parlamentari è eletta, senza preferenze, con i listini dei partiti che abbondano di favorite, amici potenti, e personaggi della nomenclatura. Un’altra quota è eletta con il sistema maggioritario dove in realtà, sondaggi alla mano, si conosce in anticipo le possibilità del candidato di essere eletti. Questi collegi sono definiti blindati per sottolineare l’impossibilità di controvertire il pronostico iniziale. Così una provincia di 1 milione di abitanti come quella di Caserta vede meno di una decina di candidati, di questi forse solo 5 hanno autentiche possibilità di essere eletti. Il numero di parlamentari è pari a 600 ed il rapporto è, visto che in Italia siamo 60 milioni di abitanti, 1 parlamentare ogni 100 mila abitanti. Per rispettare la proporzione da Caserta dovrebbero essere eletti 10 parlamentari e magari gli elettori poter scegliere tra almeno 50 candidati locali. E’ evidente che circa la metà dei posti che sarebbero spettati ai casertani saranno invece occupati da quella pletora di catapultati di cui accennavamo sopra. Basta scorrere le liste elettorali di tutti i partiti, tranne rara eccezione, e verificare bene il concetto che tentiamo di esporre senza necessità di fare nome e cognome. Gente che non conosce il territorio e che non vi metterà piede, forse neppure per la campagna elettorale. I risultati del 2018, con il fenomeno degli scappati di casa in parlamento, hanno convinto quasi tutti i partiti a puntare su forme nuove di campagna elettorale. Web e social network hanno sostituito i tradizionali comizi di piazza, i manifesti attaccati dai militanti ed anche la televisione è obsoleta per la campagna elettorale del 2022. Silvio Berlusconi, che ha inventato la televisione commerciale, ha deciso di affrontare, alla giovanissima età di 86 anni, la nuova e crediamo ultima sfida elettorale (al termine della prossima legislatura avrà 91 anni) con videomessaggi pubblicati sui social network e solo dopo anche veicolati sulle televisioni, in buona parte di proprietà. La partecipazione della gente alla campagna elettorale, così come al voto, è in forte discesa e siamo certi che l’urna premierà la forza politica che apparirà come quella con maggior elemento di novità. Per noi, abitanti di queste terre, niente di entusiasmante, in fondo da anni la classe politica locale è caratterizzata da forte mediocrità e forse questi risultati dipendono principalmente dalla scarsa caratura dei politici provenienti dal territorio, incapaci di proporre risposte politiche credibili e fossilizzati nella creazione di clientele a beneficio dei tanti che nel sottobosco riescono a ricavare poltrone utili a riempire le tasche, senza apportare contributo apprezzabile per la nostra provincia.