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Quando la legge è davvero uguale per tutti. Il caso di Ragusa e l´ottimo funzionamento del sistema giudiziario.

31-08-2016 13:21 - Diritto
Da anni in estate l´opinione pubblica è maggiormente attenta alla cronaca giudiziaria. Nel periodo estivo sono successi casi poi diventati di grande interesse mediatico. Si pensi al delitto di Garlasco ancora non risolto oppure al delitto di Avetrana. In effetti d´estate è risaputo la gente legge maggiormente i giornali ed in particolare la cronaca giudiziaria che poi nella brutta stagione ottiene l´attenzione dei media di massa maggiormente seguiti, trasmissioni televisive in primis.

Questa estate, molto impegnativa per i media per via delle incredibili e diverse sciagure verificatesi in Italia ed all´estero, e per gli eventi sportivi come gli europei di calcio e le olimpiadi non si sono registrati casi giudiziari particolari. Sicuramente si sono verificati omicidi in Italia, ma nessuno ha catturato l´attenzione dei media come accadeva in passato.

Per noi operatori del diritto, spesso difensori di imputati, un caso giudiziario approfondito dalle cronache giudiziarie nazionali, ha particolarmente colpito. Non si tratta di un omicidio, di un giallo o di un cold case, ma della vicenda dell´extracomunitario indiano accusato di tentato sequestro di persona. La Procura della Repubblica di Ragusa ha ritenuto , due volte, di non doverne convalidare il fermo e di indagare l´imputato a piede libero. La vicenda ha suscitato la reazione dei genitori della persona offesa, nel caso una piccola bambina, e diversi politici hanno anche proposto interrogazioni parlamentari sulla vicenda. Infine il ministro della Giustizia , forse sollecitato dalle interrogazioni, ha deciso di avviare gli accertamenti preliminari per un ipotetico procedimento disciplinare in danno del sostituto procuratore che non ha convalidato il fermo , la dr.ssa Giulia Bisello.

Premettiamo di non conoscere le carte processuali, come è ovvio, ma di conoscere la vicenda solo dai resoconti giornalistici, che però abbiamo consultato quasi integralmente poiché il caso ci ha subito incuriositi.

La vicenda in effetti può essere riassunta in questo modo. Una famiglia si trova sul lungomare della Lanterna di Scoglitti in provincia di Ragusa. Mentre erano in compagnia di alcuni amici si avvicina il 43enne indiano che saluta il gruppo in modo amichevole anche se - secondo quanto ricostruito - nessuno di loro lo aveva mai visto prima. Approfittando di una distrazione dei genitori l´uomo - indiano, senza permesso di soggiorno e con precedenti penali per droga - afferra la bambina di 5 anni, la prende in braccio e si allontana. Notata la scena i genitori lo inseguono e riescono, per fortuna, a recuperare e mettere in salvo la piccola strappandola dalle braccia dell´uomo che però riesce a fuggire e a far perdere le sue tracce. Tra la paura e la concitazione, alcuni dei presenti hanno subito chiamato il 112 e, una volta sul posto, i carabinieri hanno tracciato l´identikit dell´uomo, poi diffuso in tutta la zona. Trascorre circa un´ora e i militari lo hanno già individuato e bloccato nei pressi di riviera Lanterna. Scatta il fermo di polizia giudiziaria d´iniziativa per il reato di sequestro di persona aggravato e, d´intesa con il pubblico ministero Bisello della procura della Repubblica di Ragusa, l´uomo è trasferito in carcere. Il giorno successivo però, per decisione dello stesso pm, l´indiano viene rilasciato dopo il rinvio dell´udienza di convalida del fermo. Da fonte investigativa si apprende che l´indiano, come ricostruito dalle testimonianze, aveva preso in braccio la bambina e l´ha tenuta per quasi un minuto, allontanandosi di circa 10 metri, prima dell´intervento dei genitori preoccupati dal suo atteggiamento.

In sostanza il PM, per nulla condizionato dai precedenti penali, ha ritenuto non sussistere in fase di imputazione il reato più grave di sequestro di persona a fini di estorsione ( art.630 c.p.), ma il semplice delitto di cui all´art.605 c.p. in forma tentata e quindi senza possibilità di poter richiedere la custodia cautelare dell´indagato sin dalla fase del fermo, fermo appunto non convalidato.

Dopo la prima liberazione dell´indagato, le proteste dei genitori della bambina e l´esplosione del caso mediatico, il PM ha nuovamente convocato l´indagato , ma ha ritenuto ancora di non dover richiedere la custodia cautelare, confermando il capo di imputazione del tentato sequestro di persona.

In effetti l´art. 605 punisce il sequestro di persona (cd. semplice per differenziarlo dal sequestro di persona con altre finalità) con una pena da sei mesi a otto anni, e nel caso di specie trattandosi di delitto tentato ex art.56 c.p. l´imputato sarà punito con la riduzione della pena da un terzo sino a 2 terzi con la conseguenza per i limiti edittali appena esposti di non esserci possibilità di legge per detenere in custodia cautelare un soggetto imputato di tale delitto.

Per la cronaca va precisato che il cittadino indiano era assistito da un difensore d´ufficio.
Per quanto ci riguarda dobbiamo assolutamente complimentarci con il magistrato inquirente nel caso la dr.ssa Giulia Bisello ed con il procuratore capo dr. Carmelo Petralia che ha ripetutamente difeso, con chiare dichiarazioni di stampa, l´operato del sostituto, che in ogni caso è autonomo dal procuratore.

Si tratta di un caso perfetto di funzionamento della Giustizia fin dalla fase iniziale. Purtoppo bisogna evidenziare, soprattutto nella pratica forense e nelle difese d´ufficio, che non sempre si incontrato magistrati così preparati da guardare solo alla legge, senza farsi condizionare da eventuali precedenti penali, non specifici, da una diversa nazionalità dell´imputato ed infine senza farsi condizionare dalla persona offesa e, soprattutto , dall´opinione pubblica. Accontenta, quest´ultima, nei limiti del possibile nel sottoporre ad interrogatorio, nuovamente l´indagato ( per altro per sette ore), ma senza sbattare in prigione un mostro con accusa di sequestro di persona aggravato (ipotizziamo a fini di pedofolia) quando non vi erano estremi per formulare l´aggravante ad effetto speciale che trasforma completamente il reato legittimando la custodia cautelare.

Non conosciamo parlamentari direttamente , ma pensiamo sia necessario proporre una interrogazione parlamentare al contrario e cioè verificare quante volte non accade quello che è accaduto alla Procura di Ragusa, ovvero quante volte in Italia si sono arrestate persone, italiane o straniere, con accuse poi rivelatesi infondate e nel frattempo l´indagato è rimasto in prigione o anche semplicemente ristretto agli arresti domiciliari

Nel caso in commento pensiamo se effettivamente la bimba non abbia lei chiesto di salire in braccio all´indiano, che si era avvicinato in maniera amichevole alla famiglia, o anche se lo straniero non abbia compreso bene la lingua ed abbia pensato ad un gesto amichevole piuttosto che ad un ratto.

In realtà alla procura di Ragusa la dr.ssa Giulia Bisello ha perfettamente applicato la legge , non ha convalidato il fermo e non ha ritenuto di chiedere la custodia cautelare dell´imputato che , invece sarà processato per il delitto di sequestro di persona tentato ( senza aggravanti ) e quindi senza la possibilità di essere privato della libertà in attesa del processo. Processo che il PM ha chiesto con giudizio immediato, ovvero velocemente e con la possibilità che l´imputato possa essere giudicato in tempi rapidi.

Complimenti alla dr.ssa Giulia Bisello, applicando solo la legge, ha dimostrato di avere coraggio in un paese dove non sempre è coraggioso applicare la legge e renderla effettivamente uguale per tutti , anche per un extracomunitario , anche se pregiudicato per spaccio di droga e reati contro il patrimonio.


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