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Una centrale a biomasse minaccia l´agro caleno. Il proponente fa parte dello stesso gruppo che ha in appalto il servizio raccolta rifiuti a Sparanise.

01-06-2013 17:17 - Cronaca
Nella sezione documenti di questo sito pubblichiamo il decreto del Ministero dello sviluppo economico del 22 marzo 2013 con il quale si rende noto l´elenco delle centrali a biomasse ammesse a finanziamento da parte dello Stato. Al secondo posto c´è la centrale a biomasse che sorgerà nell´area ex pozzi, a ridosso della centrale termoelettrica. Il decreto annuncia che il progetto sarà ammesso a finanziamento per circa 17 milioni di euro di questi circa 7 milioni a fondo perduto , mentre 10 milioni saranno finanziamenti agevolati.

Da informazioni in nostro possesso la centrale a biomasse sarà installata nell´area ex pozzi in un terreno che il proponente l´investimento ha acquistato ad un asta giudiziaria. Il terreno ricade nel territorio di Calvi Risorta, ma come è ovvio la puzza ricadrà, quasi esclusivamente, sul nostra cittadina di Sparanise. Il gruppo proponente l´investimento , come si legge dal decreto, è Iavazzi Ambienti, gruppo che con il Comune di Sparanise ha già importanti interessi economici. La impresud , società che gestisce in appalto il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti appartiene. Infatti. allo stesso gruppo Iavazzi. E´ il caso di ricordare che il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti a Sparanise è appaltato senza gara d´appalto sostanzialmente sulla base di una scelta fiduciaria. La notizia è già stata resa pubblica è per quel che si sa sembra che chi ha responsabilità amministrative sulla vicenda , in particolare il sindaco di Sparanise, si sia dichiarato non informato sulla vicenda. Ma come? Sul territorio qualcuno sta progettando di installare una centrale a biomasse che brucerà corpi solidi di diversa natura con il conseguente impatto ambientale ed il grave rischio per la salute dei cittadini ed il sindaco di Sparanise, dove ricadrà il grosso della puzza e dei possibili danni alla salute, non sa nulla?

Siamo da sempre portati a credere a tutto ed a tutti ed allora non resta da fare che un´unica considerazione :si tratta di una grave carenza di informazioni, di una scarsa attenzione per quello che accade sul territorio imperdonabile per qualsiasi politico locale figuriamoci per un sindaco. Se è vero che il sindaco di Sparanise non ha informazioni ha riguardo significa soltanto che il territorio è completamente abbandonato a se stesso.

In ogni caso sarà semplice per il sindaco di Sparanise, che già in passato dimostrava buoni rapporti con la precedente ditta affidataria dell´appalto dei rifiuti, domandare all´odierno appaltatore della raccolta dei rifiuti come mai ha pensato proprio di installare la centrale a biomasse nel nostro territorio. Anche perchè non risulta che l´imprenditore oltre al settore dei rifiuti, abbia altri interessi imprenditoriali nel nostro territorio. La domanda che siamo certi il sindaco girerà al gruppo Iavazzi, appaltatore della raccolta dei rifiuti a Sparanise senza gara, servirà a chiarire alla popolazione quali livelli di intreccio esistano tra il progetto di installazione della centrale a biomasse e l´ulteriore attività del gruppo di raccolta dei rifiuti.
Vale la pena di sottolineare che l´appalto a Sparanise dei rifiuti frutta all´impresa circa 1 milione di euro all´anno di fatturato.

Per parte nostra non possiamo che annunciare la battaglia contro l´installazione della centrale a biomasse.

Questa volta a differenza della battaglia contro la centrale termoelettrica, che andò persa, non vogliamo che si introducano nel movimento di protesta, che siamo sicuri raccoglierà la parte migliore dell´agro caleno, elementi e personaggi che si professano ambientalisti a parole e poi nell´oscurità tramano per partecipare alla spartizione degli appalti e degli incarichi connessi all´investimento. Proprio questi personaggi travestiti da ambientalisti contribuirono alla sconfitta della battaglia contro la centrale termoelettrica, ma questa volta il vantaggio è dato dall´esperienza maturata sul campo proprio all´epoca della battaglia contro la centrale termoelettrica.

Quella vicenda insegnò che passato il momento della grane abbuffata il terriorio è rimasto gravemente devastato non solo dall´impatto ambientale, ma dal fatto di una forte incompatibilità del territorio con altri investimenti. Proprio all´epoca della vicenda della centrale termoelettrica qualcuno si lancio in ardite promesse arrivando ad annunciare 700 posti di lavoro ed un volano per lo sviluppo economico del territorio. Dopo qualche anno Sparanise è ridotto alla fame ed il Comune da circa un anno finanzia un´organizzazione che distribuisce derrate alimentari per i poveri, con tanto di enfatica pubblicità dell´iniziativa. Si sa in fondo che la beneficenza si fa in silenzio solo quanto è motivata da autentici sentimenti di carità.

Crediamo che il nostro territorio già martoriato da speculazioni di ogni tipo, da una forte infiltrazione camorristica , non debba subire anche quest´ultimo scempio di una nefasta centrale a biomasse che trasformerà il territorio nella pattumiera della Campania con conseguente danno mortale per l´intero agro caleno.



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