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Processo Chronos alle battute finali. Dure richieste di condanna del PM.

26-02-2019 20:14 - Diritto
Santa Maria C.V.-Grazzanise. (Cristiano Mattei). Requisitoria finale e conclusioni della parte civile nel processo a carico di Zagaria Alessandro, dei fratelli Madonna Francesco e Nicola dell’ex Sindaco Biagio Di Muro , dell’Ing. Guglielmo La Regina , dell’Ing. Manocchio e dell’ing. Di Tommaso.
L’udienza ha avuto inizio alle ore 14.00 e terminata nella tarda serata di martedì 26 febbraio 2019.
Il P.M. della DDA Dr. Alessandro D’Alessio con una requisitoria durata diverse ore, precisa e dettagliata ha esposto gli elementi di colpevolezza a carico degli imputati ricostruendo il ruolo di ciascuno di essi nelle due vicende, separate dell’emissario di Grazzanise e della ristrutturazioni del palazzo Teti-Maffuccini in S.Maria C.V. In udienza presente anche il dr. Maurizio Giordano. Numerosa la presenza anche di forze dell’ordine ad assistere alla requisitoria del P.M..
Le due vicende che sembravano non avere elementi di identità e che invece alla fine sono risultate accomunate non solo in un unico procedimento penale , ma anche in un'unica sentenza e probabilmente anche da una unica questione giuridica.
I due procedimenti vennero riuniti proprio davanti al Tribunale di S.Maria C.V. , collegio B presieduto dalla Dott.ssa Roberta Carotenuto , perché la posizione giuridica di Zagaria Alessandro non dava spazio a soluzioni diverse essendo imputato nei due processi.
La singolarità del caso , che ha determinato importanti riflessioni giuridiche al momento al vaglio del Tribunale e che saranno decise in sede di sentenza , in punto squisitamente di diritto riguarda il fatto che Zagaria Alessandro era originariamente imputato in un processo , quello relativo al cd. emissario (un grosso collettore fognario) di Grazzanise , di concorso esterno in associazione mafiosa , mentre nell’altro procedimento l’imputazione formulata era di associazione mafiosa con un arco temporale che si sovrapponeva almeno parzialmente.
La discrasia originata da svariati motivi è stata risolta nella requisitoria dal P.M. con una probabile soluzione ovvero assoluzione dall’ipotesi concorsuale e condanna dall’ipotesi associativa vale a dire che , secondo la prospettazione del P.M. , l’imputato non era esterno all’associazione mafiosa ( nella specie clan dei Casalesi fazione Zagaria) ma vi era intraneo, con uno specifico ruolo di cerniera tra clan e politici locali.
La soluzione prospettata dalla parte civile , non dissimile da quella del P.M. nei risultati , è stata quella di ritenere la condotta associativa contestata per i fatti di S.Maria C.V. ,estensibile in una unicità di condotta anche ai fatti di Grazzanise con conseguente allungamento del periodo temporale della condotta contestata idonea a coprire l’intero arco temporale per le due vicende.
Vedremo nella sentenza attesa per il 12 marzo le decisioni del Tribunale.
Le richieste finali di pena formulate dal P.M. sono state per Zagaria Alessandro anni 20, per i due fratelli Madonna anni 10 per ciascuno di essi , per La Regina Guglielmo e Di Muro Biagio anni 8 , per Manocchio Vincenzo anni 6 , per Di Tommaso Roberto anni 5.
Il Comune di Grazzanise , rappresentato dall’avvocato Salvatore Piccolo , ha rassegnato le conclusioni in modo conforme alle richieste del P.M.
Nei prossimi giorni toccherà ai numerosi difensori che compongono il collegio difensivo confutare le tesi del P.M. e della parte civile. Sentenza a partire dal 12 marzo.


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