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Il sesto assessore? Non ci voleva la zingara per indovinare.

13-04-2012 21:56 - Cronaca
Come annunciato dalla stampa locale Mariano Sorvillo, dopo circa 45 giorni, ha proceduto a reintegrare il numero di sei unità della giunta comunale.

Non è chiaro se tale numero in virtù delle nuove norme di legge sia corretto attribuirlo nuovamente al Comune di Sparanise oppure il numero giusto per gli assessori sia quello di 4 unità come di recente stabilito da una novella legislativa.

La tesi più estensiva è quella maggiormente dispendiosa per il Comune di Sparanise che consiste nel ritenere applicabile i tagli alla composizione della giunta dalle prossime elezioni quando la giunta sarà composta da 4 unità oltre il sindaco ed il consiglio comunale da nove unità oltre il sindaco. Tuttavia non è la prima volta che nelle scelte che riguardano i privilegi dei politicanti locali non si guarda al risparmio dell´Ente, ma all´utilità del singolo. Lo stesso criterio è stato adottato dal sindaco quando dal mese di ottobre del 2011 decise di addebitare alle casse del Comune di Sparanise i propri contributi previdenziali.

Non bisognava, dunque, avere particolari doti divinatorie per indovinare che Sorvillo avrebbe proceduto a nominare un sesto assessore e neppure c´era bisogno della zingara per indovinare che a ricoprire l´incarico di sesto assessore Mariano avrebbe chiamato un suo particolare accolito ovvero uno che da almeno due elezioni, si candida con lui ( la prima volta senza essere eletto) e lo segue con particolare devozione. Per la prima volta nella storia del paese a ricoprire l´incarico di assessore viene chiamato un soggetto che ha riportato solo 103 voti di preferenza, un numero di voti talmente basso che da la misura del grado di pochezza politica raggiunto dall´attuale amministrazione comunale.

Per comprendere il livello raggiunto basta ricordare che nell´ultima consiliatura con 100 voti non si veniva eletti in consiglio comunale anche se candidati nella lista vincente, oggi invece si va direttamente in giunta. Già sapevamo che non sarebbe toccato all´unica donna presente in maggioranza e non per una questione numerica, avendo riportato anche Anton ella Lo Greco, oggi Presidente del Consiglio Comunale, 103 voti di preferenza.

Mariano naturalmente doveva necessariamente gratificare un suo fedelissimo per un motivo preciso: la maggioranza è ormai in putrefazione politica e di pubblico consenso e per tentare l´ultima resistenza prima dell´inevitabile fine occorreva puntare sulla fedeltà piuttosto che sulla proposizione politica. Nel tentativo dell´ultima resistenza nel fortino della giunta comunale il sindaco ha tentato l´ultimo disperato arrocco. Meglio rinchiudersi in sei nel fortino della giunta, dove per ogni sedia esiste uno strapuntino chiamato indennità di funzione che con i tempi di oggi non è da disprezzare soprattutto per chi ha conosciuto la disoccupazione e la cassa integrazione. Fuori alla rocca c´è e si sente l´assedio dell´opinione pubblica, della gente alla quale erano state fatte promesse mai mantenute, c´è il programma elettorale disatteso in molti punti.

Può anche darsi che nella disperazione politica non si abbia la percezione della protesta che monta nell´opinione pubblica e che quindi si sceglie la via della resistenza ad oltranza.

Non sappiamo quando durerà ancora l´attuale amministrazione e neppure sappiamo se dalle parti dell´opposizione comunale qualcuno, per mero calcolo politico o anche per sfruttare il momento di forte debolezza per lucrare qualche vantaggio, potrà fornire un supporto per evitare la imminente caduta, quello che appare certo e che ogni giorno che passa la popolazione comprende sempre più che questa maggioranza è ormai morta e sepolta.

Siamo sicuri che i prossimi mesi saranno particolarmente negativi per il paese, proprio perché toccherà assistere alle più inverosimili contorsioni di chi cercherà di evitare di perdere la poltrona conquistata dopo anni passati ad inseguirla ed a lavorar di gomito.

Leggeremo ancora comunicati sempre più poetici , buoni per rappresentare un mondo di favole e forse anche leggeremo qualche ulteriore manifesto ingiurioso attaccato per le vie del paese come si fa negli uffici postali di paese con un francobollo: con uno sputo o con una leccata.

Tuttavia il tempo ormai volge al termine e la parola è prossima a passare agli elettori.


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