05 Dicembre 2024
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Game over

19-11-2024 22:55 - Cronaca
La domenica mattina, dopo la messa, si andava tutti a giocare ai videogame. Appariva la scritta insert coin, si inseriva la monetina e si giocava. Quelli più bravi con una sola moneta riuscivano a rimanere incollati alla macchinetta anche dieci minuti. Poi arrivava inesorabile il momento della fine. Game over era l'indicazione che la partita era finita. Uno dei riti della generazione nata negli anni 70. Ogni tanto, spesso meno dei canonici cinque anni, avevano luogo le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale. Le liste erano numerose, quasi tutte con il simbolo dei partiti tradizionali. Le elezioni rappresentavano un evento che coinvolgevano tutto il paese. Si chiedeva il voto casa per casa e la gente era abituata a ricevere la visita dei candidati mostrando a tutti almeno una calda accoglienza. I ragazzi si schieravano, magari seguendo le inclinazioni dei genitori, partecipando attivamente. Di notte si attaccavano i manifesti, perché di giorno duravano pochi minuti al muro. Si distribuivano i santini, vale a dire dei bigliettini con l'indicazione di voto. Poi il grande rito collettivo dei comizi. Tutti in piazza, dove una signora dallo sguardo benevolo in un piccolo cubicolo di colore verde vendeva lupini, arachidi e semi di zucca essiccati e salati. La piazza si riempiva sempre. A nulla valevano le indicazioni di partito di abbandonare la posizione dopo il comizio della lista di riferimento. Si rimaneva in piazza per sentire l'oratore avversario replicare. Oratori e comizi che sono ancora vivi nella memoria collettiva, così come qualche battuta particolarmente riuscita o al contrario qualche intemerata oratoria pagata poi a caro prezzo nelle urne. La piazza diventava il foro per eccellenza in un ancestrale richiamo alle abitudini millenarie dei populares di Giulio Cesare che proprio da queste parti aveva un amico che elesse console nella Roma caput mundi: Quinto Fufio Caleno. L'oratore si riconosceva dal tono della voce, dal ritmo delle parole, a volte sillabate altre volte pronunciate a voce altra. I contenuti andavano dall'invettiva politica alla battuta di spirito. A furia di sentire comizi ben celebrati e riusciti anche i principianti prima o poi apprendevano qualche trucco del mestiere e la tradizione è arrivata fino ai giorni nostri o almeno fino a qualche anno addietro.

Alle prime ore del 19 novembre ha chiuso lo spoglio l'ultimo seggio in una procedura interminabile. Non senza problemi anche tecnici. Game over. Ha vinto De Pasquale di pochi voti rispetto a Cerullo. In piazza pochissima gente, forse qualche centinaio di persone per dei comizi svogliati e ridotti anche nel numero. Nulla da ricordare. Il momento non è tra i migliori nella storia del paese. Pesa come un macigno il primo scioglimento per infiltrazioni camorristiche nella storia del paese. Non che prima la camorra non fosse presente in paese. Anzi, come testimoniano le cronache giudiziarie, Sparanise, come tutto il territorio, è vittima della camorra da decenni, ma i politici del passato riuscivano a prevenire l'infiltrazione dei clan nella pubblica amministrazione. Fenomeni di importazione perché nessuno sparanisano di nascita ha mai riportato condanni in questa materia, anzi la stragrande maggioranza deplora queste appartenenze e punta l'indice contro chi la pensa diversamente. Ha vinto De Pasquale di pochi voti e tocca a lui traghettare il paese fuori dall'ora più buia. A Cerullo tocca il compito di organizzare l'opposizione tenendo a mente cosa ha insegnato l'ultima, anomala, partita. La politica è sempre la stessa e spendere i pochi fondi disponibili per una campagna elettorale fatta di sponsorizzazioni sui social network, facendo girare video confezionati da professionisti, può servire a catturare qualche like. Ma restano giudizi social indotti dalla sponsorizzazione che non si traducono in voti. Sulla pagina social di De Pasquale al massimo si era arrivati a 780 follower, ma i voti sono stati oltre 2000. L'altra lista, piena di contenuti ad effetto speciale, preconfezionati e sponsorizzati ha raggiunro 6000 follower. Ben oltre il numero degli iscritti al voto. Forse qualcuno ha pensato che stupidire le persone più semplici con i video potesse funzionare ancora. La novità non dura troppo. Anche i videogame dovevano essere cambiati con frequenza. Lo stesso gioco stancava. Qui è la stessa cosa, la gente, anche quella semplice, si abitua e scopre l'inganno.

Prima di inserire la prossima monetina e giocare una nuova partita ricordiamoci che prima o poi il gioco finisce ed è in agguato il game over. Può arrivare presto o tardi, dipende da come si gioca la partita, ma arriva. Il nuovo diventa subito vecchio.

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