15 Giugno 2025
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Il mistero della lapide

14-06-2025 17:03 - Cronaca
Con il passare dei giorni si infittisce il mistero della lapide scomparsa. Non è un giallo alla Garlasco, non ci si sono vittime, ma ormai a Sparanise tutti ne parlano. Anche il Billy post, l'ironico modo di far politica dell'ex sindaco. L'intero paese si interroga sull'accaduto e proliferano le indiscrezioni. Il muro vuoto è diventato una meta molto visitata. Si tratta della lapide commemorativa apposta dall'amministrazione comunale in occasione dell'inizio delle attività sportive del palazzetto dello sport in seguito all'affidamento ad una nuova società. L'evento indicato come inaugurazione ( forse da intendersi di auguri alla nuova associazione di pallavolo, alla quale ci siamo associati anche noi) ha avuto luogo il 7 aprile del 2025. A dare l'annuncio della "improvvisa scomparsa" della targa lapidea è stata la minoranza consiliare guidata da Nico Cerullo con un post pubblicato l'11 giugno. Cerullo ha anche pubblicato una foto che attesta la mancanza della lapide. Noi, malfidati di natura, ci siamo recati sul luogo e ne abbiamo scattata una nostra. Da indagini effettuate emerge che non si è trattato di alcun atto vandalico o di un furto perché non risultano denunce all'autorità giudiziaria.
La scoperta della lapide fu l'occasione per uno spettacolo di trampolieri e per una breve esibizione della banda dell'esercito che davanti alla lapide appena scoperta intonò l'inno di Mameli, il Canto degli italiani, emozionando i presenti. La cerimonia fu sobria anche a causa del tempo poco clemente. Così anche il sindaco, colonello dell'esercito, a favore di fotocamere, colto dall'emozione per le note suonate dalla banda proprio dell'esercito, improvvisò un piccolo discorso, poche parole per carità, ma sceniche così da immortalare l'episodio in maniera iconica: outfit invidiabile dell'interessato, senza cravatta, ma con la bella e costosa cintura di un brand di lusso in evidenza. Il video ancora circola in rete e la foto che pubblichiamo è tratta proprio dal video.

La lapide appena scoperta fu anche benedetta dall'amato (da tutti i parrocchiani) curato don Liberato Laurenza, presente poi al centro della foto ricordo scattata, tra le tante, davanti alla targa poco prima dell'arrivo della pioggia.

La lapide riportava la scritta “la Legalità è la strada per la Libertà”, il virgolettato lasciava intendere che fosse una citazione, seppure alcun nome relativo all'autore della frase veniva riportato. Per quanti sforzi abbiamo fatto non siamo riusciti ad attribuire la frase ad alcun autore. Assomiglia a “Non c'è libertà senza legalità”, titolo di un libro del giurista laico Piero Calamandrei, padre costituente e deputato negli anni 40 e 50. Assomiglia, ma non è. Alcuni siti di aforismi attribuiscono a Johann Wolfgang von Goethe la frase “Legalità è libertà” e qualcuno più dozzinale, tra questi siti di aforismi, anche la variante “la Legalità è la strada per la Libertà”. Seppure sussistano molti dubbi che il pensatore tedesco, autore di romanzi e novelle, opere teatrali e qualche scritto filosofico, avesse davvero potuto pronunciare una frase simile. Vissuto tra la seconda metà del 700 e i primi anni 20 dell'800, non è stato un giurista, piuttosto un intellettuale dell'epoca, molto apprezzato fu il suo libro “Viaggio in Italia” in cui raccontava il suo grand tour, una sorta di viaggio d'istruzione per i rampolli dell'aristocrazia europea, nella penisola con una importante sosta anche a Napoli. In quegli anni gli Stati erano tutti delle monarchie assolute, senza parlamento, e i concetti di legalità come quello di libertà erano davvero distanti da quelli di oggi. Le leggi esistevano, sia chiaro, ma erano diretta espressione del monarca e la società era distinta in classi sociali ben marcate con difficili spazi di libertà, anzi spesso il sopruso era la regola nei piccoli feudi baronali. Solo con la rivoluzione francese inizia a germogliare il concetto di legalità che poi ì, dopo vari passaggi, avrebbe dato vita ai principi della rappresentanza elettiva, alla divisione dei poteri e alla nascita dei parlamenti con funzione legislativa e quindi al concetto di legge che oggi intendiamo: quella uguale per tutti, deboli e forti, poveri e ricchi.
A questo punto, forse, la rimozione della lapide potrebbe essere dovuta ad una sostituzione della scritta con una più moderna, magari tratta da uno dei tanti apprezzati giuristi nazionali figli della Repubblica italiana, visto che lo scopo sembrava quello di invitare al rispetto delle leggi.

Ma ci sono anche altre ipotesi. Una potrebbe essere legata al mancato pagamento della ditta incaricata, sull'albo pretorio non vi è traccia di determine di pagamento per la lapide. In questa ipotesi, da noi ritenuta poco credibile, la ditta avrebbe ritenuto la lapide, scollandola dal muro, in attesa del pagamento. Abbiamo contattato la principale ditta locale che si occupa di opere marmoree: la ditta Arena. Ha realizzato negli 80 anche la statua dell'Abate Roffredo, unica statua a figura intera presente sull'intero territorio comunale, ma la ditta ha dichiarato di non aver apposto la targa, disconoscendone la fattura rispetto alle foto mostrate.

Segnaliamo poi anche una ipotesi più “ludica”. In effetti il giorno della scopertura della lapide, il tempo minacciava pioggia da un momento all'altro e non si è potuto festeggiare a dovere. Anche il pubblico presente non era propriamente una folla: sempre per colpa delle avverse condizioni meteo. Allora ecco che si affaccia la possibilità di una nuova apposizione lapidea, magari con ulteriori decori sulla targa, così da essere l'occasione per una nuova inaugurazione con tanto di nuove esibizioni, magari più suggestive. Salti nel cerchio di fuoco, giochi popolari, figuranti in costume medievale con sbandieratori, archi e frecce in bella mostra e balli e canti per tutti. Sarà così?





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