Ennesimo rogo tossico, ma nessuno interviene!
13-07-2025 11:50 - Cronaca
Mercoledì, 9 luglio, proprio mentre la calura di inizio estate, insopportabile per settimane, dava una tregua con ventilazione adeguata e temperature accettabili, si è sprigionato l’ennesimo rogo di enormi dimensioni, questa volta all’interno di un’azienda di trattamento della plastica, a Pastorano in provincia di Caserta.
Una colonna di fumo visibile a oltre trenta chilometri di distanza ha immediatamente colorato di nero quello che poteva essere uno spettacolare tramonto. Quasi tutti gli abitanti della zona, un agglomerato urbano che va da Capua sino a Sessa Aurunca, con in mezzo l’agro Caleno, la zona dei mazzoni ed i campi stellati, avevano finestre aperte e hanno subito capito che era successo ancora una volta. Un altro incendio, sempre nella stessa zona e sempre in danno delle popolazioni. Diossina purissima che si deposita nei campi, sui tessuti, nell’ambiente con conseguenze per la salute gravissime. Le analisi diffuse a distanza di giorni secondo le quali i parametri sarebbero tornati normali piuttosto che tranquillizzare allarmano ancora di più.
La nube tossica era perfettamente visibile, di proporzioni gigantesche, spinta dal vento ha raggiunto il litorale nel giro di qualche ora e poi in nottata, con il cambio del vento, è tornata nell’entroterra inquinando. I pochi giornalisti che sono accorsi sul posto e che hanno documentato l’incendio sono rimasti intossicati. Anche questa volta, come in passato, soliti annunci di quelli che sono i politici locali, di livello non eccelso per usare un eufemismo, di tenere chiuse le finestre e di non uscire. Come se poi queste cose il cittadino non le sapesse da sé: bastava guardare il cielo nero per capire che bisogna rintanarsi in casa, chiudere finestre e prese d’aria. Ancora il giorno dopo l’aria è stata maleodorante.
Quello che fa arrabbiare è lo scarso interesse di chi davvero conta in questo territorio. Nessuna presa di posizione contro chi causa queste devastazioni, neppure per condannare l’episodio e per garantire che non avvengano più. I comunicati, quasi tutti uguali dei sindaci, di tenere le finestre chiuse, servono a poco. I big della politica casertana, da poco impegnati nell’elezioni del presidente della provincia di Caserta, questa volta è stato designato ed eletto un esponente dell’agro aversano, hanno certamente visto la nube tossica, esagerata per dimensioni, ma per loro non successo nulla. Nessun commento, nessuna condanna.
Si preoccupano di organizzare cene e pranzi, ai quali partecipano quasi tutti i politici locali, indicano e designano uomini e donne in enti locali, società partecipate, nel sottobosco della politica, ma per queste problematiche sono latitanti.
A quelli che hanno già raggiunto un traguardo occupando una poltrona che garantisce un qualche strapuntino, a quelli che sono bravi a capire chi vince per poter poi chiedere qualcosa, possiamo solo dire: godetevi la poltroncina, in genere dura lo spazio effimero di un momento, ma sappiate che le persone oneste di questo territorio sono stanche. Gira forte tra la gente il disappunto verso questa classe dirigente, che non ha rispetto per la propria terra, che gira la testa dall’altra parte quando invece sarebbe chiamata ad assumersi delle responsabilità.
Se i politici del territorio, quelli ai quali interessano solo i voti, sono impegnati nei loro giochetti di potere, oggi a braccetto con quel sindaco e domani con quell’altro incurante che era l’avversario del precedente, allora è necessario rivolgersi a chi sa accendere i riflettori su queste problematiche. La Terra dei fuochi è questo. Il valore di una definizione del grande Roberto Saviano non è solo nell’immagine, riuscita sotto il profilo mediatico, di fuoco e fiamme che inquinano un’intera provincia, ma anche il fenomeno di una classe politica che non contrasta il degrado e per questo lo agevola se non addirittura ne è una delle cause, stretta nell’esigenza elettoralistica e clientelare di allearsi con quelli che hanno i danari, e sappiamo chi sono da queste parti, minimizzando roghi e incendi.
Non è più consentito, a nessuno, fare scempio di questa Terra, ricca di storia e di cultura, di antiche tradizioni e popolata da gente fiera e orgogliosa. Questi sono la maggioranza. Nessun può girarsi dall’altra parte perché poi l’aria inquinata la respiriamo, i prodotti della terra li consumiamo, le persone si ammalano e il dolore per patologie gravi è sempre incolmabile. Mai più roghi tossici nel nostro territorio deve essere l’unico comunicato possibile indicando nomi e cognomi dei responsabili e adottando azioni concrete perché non accada più, mai più!