Il quadro capolavoro esposto in curva, l'orgoglio di una città colta e vincente
30-05-2025 00:16 - Cronaca
Lo scudetto del Napoli del 2025 è l’attestato che l’antica capitale borbonica è oggi una città culturalmente avanzata. Perché l’immagine in testa a questo articola ci è rimasta nel cuore. In altre parti, in occasione di partite importanti, si è assistiti a coreografie tricolori, stelle o altre cose simili, stadi trasformati in bomboniere, cotillon e cose simili. A Napoli invece la curva B, tra lo stupore generale, al momento del fischio d’inizio, ha esposto uno striscione che è un’opera d’arte. Quello stupore che si coglie negli occhi di chi è rapito dalla meraviglia dell'arte in ogni sua forma. Un quadro, con tanto di cornice, realizzato dall’Intelligenza artificiale, lo si vede da alcuni dettagli che le macchine ancora non riescono a concepire ( ad esempio le mani dei bambini non sono adatte, sembrano di adulti), ma che ha riprodotto bene con il chiaroscuro caravaggesco, che a Napoli ha avuto grandi interpreti, tra tutti Luca Giordano. Nel quadro uno scugnizzo in azzurro, con pantaloncini improvvisati, correndo e sorridendo "sfila" uno scudetto tricolore ad un altro ragazzino vestito in nerazzurro che cupo lo guarda incredulo, con altri tre compagni sullo sfondo ad esultare e ridere, mentre una donna sull'uscio di casa esce per rimproverarlo con un urlo. Il tutto nei vicoli di una Napoli che non ha tempo, persa nella penombra, può essere una scena di qualsiasi epoca storica, lo stile è seicentesco, ma le tinte sembrano quelle di fine Ottocento. In basso, la scritta "Avanti Scugnizzi", sopra "Abbiamo dipinto questa annata, adesso manca solo la firma e l'opera d'arte è completata”. In effetti la scritta chiarisce ai meno acculturati il senso (anche se ancora tanti hanno difficoltà a comprenderlo, ma questa è un’altra storia) Il riferimento è al Napoli che strappa lo scudetto dalla maglia nerazzurra dell'Inter, detentrice del titolo 2024, all'ultima giornata di campionato. I tre ragazzini sullo sfondo sarebbero l’impersonificazione dei tre scudetti precedenti vinti dal Napoli, che dunque "esultano" per il quarto che sta arrivando davanti ai loro occhi. La donna che sgrida lo scugnizzo potrebbe essere vista come la metafora delle difficoltà incontrate nel percorso, forse l'Italia stessa vista dai tifosi napoletani quasi come un ostacolo alla conquista dello Scudetto e comunque non contenta per lo “scippo”. Nei veri capolavori l'incerto significato crea quell'alone di mistero che contribuisce al successo dell'opera. Il quarto scudetto poi ha troppa assonanza con le Quattro Giornate di Napoli dove l’insurrezione avvenne per la morte di Gennarino Capuozzo, lo scugnizzo napoletano caduto combattendo nelle barricate. Lo striscione “Avanti Scugnizzi” è la consacrazione del successo sportivo, ma anche della consapevolezza assunta anche dai tifosi della curva dell’immagine di Napoli nel mondo. Il mandolino è ormai stato lanciato nell’acqua di Mergellina, la pizza si serve in versione gourmet e piace a tutti. La città ed il territorio sta vivendo un periodo di fiducia e orgoglio che la cultura napoletana deve sublimare. Lo striscione, uno dei primi (anzi il primo) a sfruttare in maniera così creativa le nuove tecnologie, è un manifesto dell’anima nuova di Napoli. Intelligente, presuntuosa nel mostrarsi acculturata anche in posti in genere usati per il turpiloquio o per sfogare i peggiori istinti. Non più una opera ancora da dipingere, ma un capolavoro
riproduzione riservata - citare sempre la fonte