01 Giugno 2025
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Pubblicata la relazione semestrale della DIA sulle associazioni mafiose.

27-05-2025 22:27 - Cronaca
Resa nota la relazione semestrale della DIA in relazione all'attività di contrasto alla criminalità organizzata. Per quanto riguarda la provincia di Caserta gli investigatori confermano l'operatività degli storici sodalizi criminali e l'egemonia del famigerato clan dei casalesi. La relazione che ha riguardato l'attività svolta nell'anno 2024 ha poi evidenziato come “per quanto concerne, infine, la pervasività dei clan camorristici nelle locali amministrazioni della provincia di Caserta, per condizionarne i processi decisionali a proprio vantaggio, nel periodo in esame si segnala lo scioglimento del Consiglio comunale di Calvi Risorta disposto con DPR del 29 luglio 2024 ex art. 143 TUEL per accertate infiltrazioni mafiose e la relativa gestione è stata affidata ad una commissione straordinaria appositamente nominata, mentre a Sparanise, il cui Consiglio comunale era stato sciolto con DPR del 19 dicembre 2022 per accertati condizionamenti mafiosi ex art. 143 TUEL, in seguito alle consultazioni elettorali tenutesi il 18 novembre 2024 si è insediata la nuova amministrazione comunale”. Le preoccupazioni della DIA, messe nero su bianco nella relazione semestrale, riguardano per la provincia di Caserta “la fiorente attività di spaccio” che interessa la fascia costiera che dal litorale Domizio si estende fino ai confini con il basso Lazio. Tale territorio, da sempre sotto il controllo dei CASALESI, si caratterizza per l'intenso smercio di stupefacenti da parte di soggetti italiani e stranieri. In proposito, l'11 gennaio 2024, a Castel Volturno, i Carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di misura cautelare nei confronti di 13 soggetti, tra cui numerosi di origini africane, accusati di spaccio di stupefacenti. L'attività di indagine avrebbe documentato, nel territorio di Castel Volturno, plurime cessioni di stupefacenti da parte degli indagati ad acquirenti che lo rivendevano nel Comune di San Felice a Circeo (LT) e nelle province di Salerno, Teramo e Perugia. Gli arrestati, a loro volta, avevano contatti con trafficanti operativi in Africa, in particolare in Malawi. Il radicamento della criminalità nigeriana nel territorio casertano è ormai giudiziariamente documentato. Cellule dei sodalizi centroafricani, denominati EIYE, BLACK AXE e VIKINGS, di accertata natura mafiosa, risultano insediate soprattutto nel Comune di Castel Volturno. Qui, il 12 febbraio 2024, i Carabinieri di Casal di Principe hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un soggetto di nazionalità nigeriana, ritenuto una figura apicale del gruppo EIYE radicato a Castel Volturno, accusato di sequestro di persona a scopo di estorsione, lesioni personali, rapina e violenza privata, aggravati dal metodo mafioso. L'uomo, qualificandosi come il capo del gruppo EIYE operante a Castel Volturno, insieme ad altri complici armati di machete e asce, avrebbe sequestrato un connazionale a Casapesenna chiedendo un riscatto di 1.500 euro ai parenti della vittima, residenti in Nigeria. Con riferimento agli interessi dei CASALESI nel settore del narcotraffico, va segnalata la cattura, avvenuta il 24 ottobre 2024, a Medellin (Colombia), di un broker casertano che avrebbe svolto il ruolo di intermediario tra i cartelli colombiani ed il clan dei CASALESI per l'importazione di cocaina dal Sudamerica.

Parallelamente, i consistenti sequestri di beni che hanno interessato la consorteria criminale ne hanno evidenziato le notevoli capacità economiche, sia nei tradizionali settori illeciti (estorsioni, intimidazioni, traffico di armi, traffico di droga, etc.), sia in attività di natura imprenditoriale, attraverso la gestione monopolistica di alcuni settori dell'economia legale, quali l'edilizia, il ciclo dei rifiuti, ovvero mediante l'infiltrazione di appalti pubblici tramite condotte corruttive e collusive con amministratori locali, grazie all'elevata capacità dell'organizzazione criminale di creare fitte reti di relazioni con esponenti del mondo imprenditoriale e funzionari pubblici. Su tale aspetto convergerebbero anche i 31 provvedimenti interdittivi adottati dalle Autorità prefettizie campane durante il 2024 nei confronti di svariate attività economiche riconducibili al clan dei CASALESI nelle sue diverse articolazioni. Il comparto maggiormente esposto si confermerebbe quello edile, sia per quanto concerne la realizzazione di opere, sia nella fornitura e commercio di materiali. Seguono poi il settore dello smaltimento di rifiuti, quello delle onoranze funebri e altro.

La relazione è scaricabile nella sezione documenti oppure anche cliccando qui



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