Il 27 ottobre del 1962 veniva ucciso Enrico Mattei. Le ultime ore di vita raccontate da Salvatore Piccolo nel suo ultimo libro.
27-10-2025 13:51 - Libri
La figura di Enrico Mattei, fondatore dell'ENI, rivive intensamente nel giorno della sua tragica scomparsa, il 27 ottobre 1962. Manager visionario e grande italiano, Mattei ha contribuito in modo determinante alla crescita economica e industriale della Nazione, sfidando il monopolio delle "Sette Sorelle" e ispirando una politica energetica lungimirante.
L'estratto che segue del libro, "SETTE. La storia di Enrico Mattei", offre un resoconto dettagliato delle ultime ore dello statista, culminate nell'incidente aereo che è ancora oggetto di dibattito e indagini, con forti sospetti di un attentato dinamitardo.
Le ultime ore di Enrico Mattei
Il racconto inizia con l'arrivo di Mattei e del giornalista straniero McHale a Gela, in Sicilia, a bordo dell'aereo I-SNAP pilotato da Bertuzzi. L'ingegnere riparte subito per Palermo, per poi ricomparire a Gela nel pomeriggio. McHale, inviato della prestigiosa rivista internazionale Life, segue Mattei come un'ombra per un reportage sul suo modo di fare e agire.
Dopo un breve riposo al Motel AGIP, Mattei e McHale partecipano alla riunione del consiglio di amministrazione dell'ANIC-Gela e alla visita allo stabilimento petrolchimico. In serata, durante una cena sul terrazzo del Motel, Mattei discute con i commensali, affermando di preferire "incominciare dal dover sempre ovviare di persona alle carenze della politica estera dello Stato italiano nei confronti dei paesi arabi" e di instaurare "dei rapporti diretti con i governi e i movimenti indipendentisti". Si intrattiene in conversazione con Fornara, declinando l'offerta di una sigaretta americana in nome del suo "statalismo" e fumando le sue amate Nazionali senza filtro.


L'ultimo volo
L'aereo, I-SNAP, decolla con rotta Catania-Firenze-Milano. In contatto radio e visivo con un altro volo Alitalia pilotato dall'amico Cuoghi, il bireattore raggiunge Genova. Vicino ad Albenga, l'I-SNAP incrocia un altro aereo di linea Alitalia pilotato da Marcello D'Agostino. Bertuzzi richiede più volte l'autorizzazione a scendere di quota, prima negata a causa del traffico sottostante e poi concessa.
Il pilota Bertuzzi mantiene un'elevata velocità per soddisfare la richiesta di priorità di atterraggio avanzata da Enrico Mattei, a causa del forte ritardo accumulato. La visibilità su Linate è scarsa (600 metri), con pioggia e nebbia. Raggiunto il radiofaro di Voghera, l'aereo inizia l'avvicinamento all'aeroporto di Linate. Alle 18:44, l'I-SNAP comunica di trovarsi sul radiofaro LY a 6000 piedi e deve compiere una manovra di attesa per smaltire l'eccesso di quota.
Alle 18:52:01, Bertuzzi comunica di aver raggiunto i 2000 piedi sul radiofaro di Linate. È l'ultima comunicazione. Dopo due minuti, l'aereo scompare dal radar. L'allarme viene lanciato, confermando che l'aereo scomparso è quello di Enrico Mattei.
Il ricordo di Enrico Mattei, un uomo che da umili origini era arrivato a essere il direttore dello stabilimento più importante del suo paese, rimane indelebile, così come il mistero che avvolge la sua fine.


L'estratto che segue del libro, "SETTE. La storia di Enrico Mattei", offre un resoconto dettagliato delle ultime ore dello statista, culminate nell'incidente aereo che è ancora oggetto di dibattito e indagini, con forti sospetti di un attentato dinamitardo.
Le ultime ore di Enrico Mattei
Il racconto inizia con l'arrivo di Mattei e del giornalista straniero McHale a Gela, in Sicilia, a bordo dell'aereo I-SNAP pilotato da Bertuzzi. L'ingegnere riparte subito per Palermo, per poi ricomparire a Gela nel pomeriggio. McHale, inviato della prestigiosa rivista internazionale Life, segue Mattei come un'ombra per un reportage sul suo modo di fare e agire.
Dopo un breve riposo al Motel AGIP, Mattei e McHale partecipano alla riunione del consiglio di amministrazione dell'ANIC-Gela e alla visita allo stabilimento petrolchimico. In serata, durante una cena sul terrazzo del Motel, Mattei discute con i commensali, affermando di preferire "incominciare dal dover sempre ovviare di persona alle carenze della politica estera dello Stato italiano nei confronti dei paesi arabi" e di instaurare "dei rapporti diretti con i governi e i movimenti indipendentisti". Si intrattiene in conversazione con Fornara, declinando l'offerta di una sigaretta americana in nome del suo "statalismo" e fumando le sue amate Nazionali senza filtro.

Il dramma
Il giorno seguente, la colazione viene interrotta da una chiamata importante da parte di Vincenzo Cazzaniga della ESSO italiana, al quale Mattei dà appuntamento a Gagliano. Mattei, D'Angelo e McHale partono in elicottero e, dopo una breve sosta a Enna, arrivano a Gagliano. L'accoglienza è trionfale, con una folla osannante che applaude il presidente dell'ENI. Durante il comizio, Mattei rassicura i cittadini che il metano prelevato dal sottosuolo rimarrà lì e che sorgerà un grande stabilimento.
Dopo il pranzo a Nicosia, Mattei cerca di far allontanare il giornalista McHale, spedendo un collaboratore, Vincenzo Guzzardi, a comprargli un biglietto aereo per Roma. McHale, tuttavia, rifiuta con veemenza, insistendo: “I want to go with Mister Mattei, I want to go with Mister Mattei”.
Mattei è costretto ad accettare la presenza del giornalista. L'elicottero arriva a Catania alle 16:35. McHale si affretta a disdire la prenotazione all'Alitalia. Consumata una bibita, si imbarcano sull'I-SNAP con il pilota Bertuzzi alle 16:45. Mattei si siede a fianco al pilota, McHale dietro.
Il giorno seguente, la colazione viene interrotta da una chiamata importante da parte di Vincenzo Cazzaniga della ESSO italiana, al quale Mattei dà appuntamento a Gagliano. Mattei, D'Angelo e McHale partono in elicottero e, dopo una breve sosta a Enna, arrivano a Gagliano. L'accoglienza è trionfale, con una folla osannante che applaude il presidente dell'ENI. Durante il comizio, Mattei rassicura i cittadini che il metano prelevato dal sottosuolo rimarrà lì e che sorgerà un grande stabilimento.
Dopo il pranzo a Nicosia, Mattei cerca di far allontanare il giornalista McHale, spedendo un collaboratore, Vincenzo Guzzardi, a comprargli un biglietto aereo per Roma. McHale, tuttavia, rifiuta con veemenza, insistendo: “I want to go with Mister Mattei, I want to go with Mister Mattei”.
Mattei è costretto ad accettare la presenza del giornalista. L'elicottero arriva a Catania alle 16:35. McHale si affretta a disdire la prenotazione all'Alitalia. Consumata una bibita, si imbarcano sull'I-SNAP con il pilota Bertuzzi alle 16:45. Mattei si siede a fianco al pilota, McHale dietro.

L'ultimo volo
L'aereo, I-SNAP, decolla con rotta Catania-Firenze-Milano. In contatto radio e visivo con un altro volo Alitalia pilotato dall'amico Cuoghi, il bireattore raggiunge Genova. Vicino ad Albenga, l'I-SNAP incrocia un altro aereo di linea Alitalia pilotato da Marcello D'Agostino. Bertuzzi richiede più volte l'autorizzazione a scendere di quota, prima negata a causa del traffico sottostante e poi concessa.
Il pilota Bertuzzi mantiene un'elevata velocità per soddisfare la richiesta di priorità di atterraggio avanzata da Enrico Mattei, a causa del forte ritardo accumulato. La visibilità su Linate è scarsa (600 metri), con pioggia e nebbia. Raggiunto il radiofaro di Voghera, l'aereo inizia l'avvicinamento all'aeroporto di Linate. Alle 18:44, l'I-SNAP comunica di trovarsi sul radiofaro LY a 6000 piedi e deve compiere una manovra di attesa per smaltire l'eccesso di quota.
Alle 18:52:01, Bertuzzi comunica di aver raggiunto i 2000 piedi sul radiofaro di Linate. È l'ultima comunicazione. Dopo due minuti, l'aereo scompare dal radar. L'allarme viene lanciato, confermando che l'aereo scomparso è quello di Enrico Mattei.
Il ricordo di Enrico Mattei, un uomo che da umili origini era arrivato a essere il direttore dello stabilimento più importante del suo paese, rimane indelebile, così come il mistero che avvolge la sua fine.

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